Quali sono le cause e i sintomi del diabete?
Il diabete è una delle patologie croniche più diffuse al mondo, e molti di noi conoscono almeno una persona che vive quotidianamente questa condizione. L’Istituto Superiore di Sanità definisce il diabete come una “malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina”.
In questo articolo esploreremo a fondo le cause e i sintomi del diabete per comprendere meglio come agisce e quali sono le persone più a rischio. Continua a leggere per ottenere una panoramica completa e scoprire come riconoscere i segni del diabete e prevenirne l’insorgenza.
Tipi di diabete
Il diabete è suddiviso in due principali tipologie:
- Diabete di tipo 1.
- Diabete di tipo 2.
Diabete di tipo 1
Questa forma di diabete è autoimmune e si manifesta quando il sistema immunitario attacca le cellule pancreatiche che producono insulina. È solitamente diagnosticato in età giovanile e richiede un’iniezione quotidiana di insulina.
Diabete di tipo 2
Questa forma è la più comune, spesso viene associata a stili di vita poco salutari, in cui il corpo diventa resistente all’insulina o non riesce a produrne una quantità sufficiente. Senza un trattamento adeguato, il diabete di tipo 2 può portare a complicanze come malattie cardiache, danni ai nervi e problemi renali.
Diabete gestazionale
Durante la gravidanza, alcune donne possono sviluppare il diabete gestazionale, ovvero una forma di diabete che si manifesta a causa di cambiamenti ormonali che influiscono sull’uso dell’insulina. Solitamente viene diagnosticato nel secondo o nel terzo trimestre. Questo tipo di diabete richiede un monitoraggio attento per garantire la salute della madre e del bambino. Anche se tende a risolversi dopo il parto, le donne che hanno avuto il diabete gestazionale presentano un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2 in futuro. Uno stile di vita sano può aiutare a ridurre questo rischio.
Diabete: le cause
Il diabete può svilupparsi in qualunque persona, ma alcuni fattori di rischio aumentano la probabilità di sviluppare la malattia:
- Sovrappeso e obesità – L’eccesso di peso è uno dei principali fattori di rischio per il diabete di tipo 2, poiché favorisce la resistenza all’insulina.
- Sedentarietà – L’attività fisica aiuta a migliorare la sensibilità all’insulina; la sedentarietà, invece, la riduce.
- Alimentazione scorretta – Una dieta ricca di zuccheri e grassi saturi può contribuire a livelli di glucosio non sani nel sangue, alimentandone i rischi
- Età – Il rischio di diabete aumenta con l’età, soprattutto dopo i 45 anni.
- Storia familiare genetica – Avere parenti stretti con il diabete aumenta la predisposizione al rischio.
- Condizioni mediche preesistenti – Ipertensione, colesterolo alto e la sindrome dell’ovaio policistico possono aumentare il rischio di sviluppare il diabete.
Se uno o più di questi fattori sono presenti nella tua vita, è consigliabile sottoporsi a controlli regolari per prevenire l’insorgenza del diabete.
Diabete: i sintomi
È importante saper riconoscere i sintomi del diabete per intervenire tempestivamente. I segnali possono variare e includono:
- Sete e fame aumentate – L’eccesso di glucosio fa aumentare la sete e la fame, poiché le cellule non ricevono abbastanza energia.
- Minzione frequente – L’alto livello di zucchero nel sangue spinge i reni a produrre più urina.
- Perdita di peso inspiegabile – Anche se l’appetito aumenta, il corpo consuma grassi e muscoli per compensare la mancanza di energia.
- Lentezza nella guarigione delle ferite – Il glucosio in eccesso influisce sulla circolazione e sul sistema immunitario, rallentando la guarigione delle ferite.
Se riscontri uno o più di questi sintomi, è consigliabile consultare un medico per un controllo.
Come prevenire il diabete
Anche se alcuni fattori di rischio non sono modificabili, seguire uno stile di vita sano può ridurre significativamente le probabilità di sviluppare il diabete:
- Mantenere un peso sano – Avere un peso equilibrato aiuta a ridurre il rischio di insulino-resistenza.
- Fare attività fisica regolare – L’esercizio migliora la sensibilità all’insulina e aiuta a tenere sotto controllo i livelli di glucosio.
- Adottare una dieta equilibrata – Mangiare cibi ricchi di fibre, frutta e verdura, e limitare l’assunzione di zuccheri raffinati contribuisce a livelli glicemici più stabili.
- Controlli regolari – Monitorare i livelli di glucosio permette di identificare eventuali alterazioni precocemente.
Queste precauzioni non eliminano completamente il rischio di sviluppare il diabete, ma possono ridurlo sensibilmente, offrendovi una maggiore sicurezza riguardo alla possibilità di mantenerlo sotto controllo.
Come si cura il diabete
Attualmente, il diabete non è una malattia curabile e può colpire chiunque, ma con uno stile di vita equilibrato e la gestione dei fattori di rischio, è possibile ridurne o ritardarne l’insorgenza. Se notate segni che possono far sospettare il diabete, è fondamentale consultare il proprio medico per una diagnosi accurata e un trattamento appropriato. Contrastare il diabete è possibile attraverso cure adeguate e un monitoraggio costante, che comprende esami e visite regolari.
Richiede un intervento tempestivo per evitare che danneggi in modo significativo l’organismo. È quindi essenziale adottare tutte le misure necessarie, specialmente per prevenire il diabete di tipo 2.
Cosa mangiare per abbassare la glicemia
Non esiste una risposta universale valida per tutti. Le esigenze alimentari per il controllo della glicemia variano infatti da persona a persona: alcuni individui possono richiedere una dieta più restrittiva per gestire picchi glicemici elevati, mentre altri potrebbero ottenere buoni risultati con semplici aggiustamenti alla propria dieta quotidiana. Per questo motivo, è sempre consigliabile seguire le indicazioni del proprio medico di fiducia.
In ogni caso, esistono delle linee guida generali utili per mantenere stabili i livelli di glicemia. Prima di tutto, è importante adottare una dieta equilibrata, seguendo la piramide alimentare. La dieta dovrebbe essere personalizzata, tenendo conto delle abitudini alimentari individuali e familiari, così come delle necessità sociali.
È preferibile monitorare l’assunzione di carboidrati, mantenendola tra i 130 e i 300 g al giorno, preferibilmente sotto forma di carboidrati complessi e ricchi di fibre, come legumi, verdure, cereali integrali e frutta. È fondamentale rispettare le porzioni raccomandate: anche i cibi sani, se consumati in eccesso, possono contribuire all’aumento di peso, mentre saltare una porzione può portare a ipoglicemia, ovvero un calo eccessivo della glicemia.